venerdì 23 ottobre 2015

VIOLONCELLI DAL MONDO

 

 VIOLONCELLI DAL MONDO

» (Biscoito Fino, distr. Egea). Naomi Berrill: «From The Ground»

(Musicamorfosi, distr. Master Music)

Di ovvia tradizione classica ma usato anche nel jazz (Oscar Pettiford, Fred Katz,

Dave Holland, David Darling, Ernst Reijse-ger, Tom Cora) e nel pop (Vincent Segai), il violoncello sta vivendo una riscoperta anche al di fuori dell’ambito accademico. A riprova, ecco un paio di dischi freschi di stampa.

Protagonista di una magnifica esibizione

milanese ad «Aperitivo in concerto», Morelenbaum è un maestro, un numero uno. A lungo con Jobim, poi arrangiatore e complice di Caetano Veloso, alla testa del Cello Samba Trio - con Lula Galvào (chitarra) e Rafael Barata (batteria) - il brasiliano esordisce a sessant’anni da leader con «Saudade do futuro, futuro da saudade», un raffinato cd per pochi eletti a coronamento di quattro decenni di carriera e di oltre trecento album accanto a Sting, David Byrne, Gal Costa, Milton Nascimento e tantissimi altri. E un’opera cameristica che rende omaggio al jazz samba e alla bossa nova, con riprese di classici velosiani (Corano vagabundo), di Gilberto Gii (Eu vivi da Bahia) e di Chico Buarque. Nella sintesi magica le anime di Astor Piazzolla e Miles Davis, di Gii Evans e Pablo Casals si ritrovano idealmente.

È all’insegna della trasversalità e dell'eleganza anche l’esordio di Naomi Berrill, strumentista e cantante irlandese ormai italiana di adozione. Pupilla di Giovanni Soliima, che l’ha coinvolta nel progetto 100 Cellos, la ragazza ha coraggio e talento. E nel suo lavoro fa zapping — sola soletta - tra temi del collega Vincent Courtois (con cui collabora) e di Paul Simon, tra barocco (Purcell), folk (Nick Drake, Pete Seeger) e standard (,Softly, As In A Morning Sunrise). Il tutto con un fil di voce e una grazia che incantano.